Il 5 Giugno si apre il processo a Cerroni e ai suoi compari. Le accuse sono quelle di aver sottratto soldi pubblici ai Comuni, di aver inquinato terre e acque e di essere stati al comando di un sistema corrotto. Sembrerebbe che la giustizia finalmente faccia il suo corso. Noi di questo, non ne siamo proprio sicuri. Molte sono le responsabilità anche dei vari governi locali, sia di centrodestra che di centrosinistra, che in Cerroni hanno sempre creduto, facendosi aiutare nelle campagne elettorali per poi ricompensarlo lasciandolo come monopolista della gestione rifiuti nel Lazio. Noi vorremmo che quello che si aprirà il 5 Giugno non sia un processo farsa, dove si condanna un ultra- ottantenne, dicendo che era lui l’anima nera e poi ricominciare con la stessa musica, come se nulla fosse accaduto. La vicenda Cerroni dimostra come gli interessi privati, in accordo con la politica, vogliono mettere le mani sul business dei servizi pubblici locali.
Infatti Cerroni, ricordiamolo,avrebbe costruito l’inceneritore di Albano, insieme ad Ama e Acea. Il suo grande sogno, all’epoca in accordo con le giunte Veltroni e Marrazzo, era quella di costruire una grande holding privata per energia, riufiuti e acqua. Con l’inceneritore di Albano sarebbe dovuta partire l’operazione holding. Invece con il blocco dei finanziamenti all’inceneritore di Albano, grazie alle lotte del nostro territorio, è iniziata la fine del sogno per il magnate. Anzi, l’inizio di un incubo che lo porterà a frequentare per un po’ le aule giudiziarie. Vedere un ultraottantenne in galera non ci farà certo gioire. Al contratrio, non saremo soddisfatti fino a quando chi ha inquinato i nostri territori, non li risarcisca, restituendo ciò che ha rubato e bonificando le aree contaminate. Poi sara’ importante che col processo si chiuda definitivamente l’ipotesi grande holding: il volersi accapparrare a tutti costi servizi pubblici locali per fare profitto su servizi essenziali come ad esempio l’acqua. Oggi sotto processo dovrebbe andare la politica di privatizzazioni intraprese a Roma. Eppure il nuovo Governo Renzi già è pronto a rilanciare un piano di privatizzazioni su scala nazionale, regalando così un sorriso a Caltagirone già in pole position per sostituire Cerroni e magari essere lui il dominus che metterà definitivamente le mani sulla città. Per cui dal 5 giugno la partita in gioco è mandare definitivamente in soffitta ogni ipotesi di privatizzazione di servizi come acqua e rifiuti, perchè quando si vuole far profitto sulla salute e sui bisogni primari, ci sarà sempre il Cerroni di turno accompagnato da politici corrotti pronti ad stracciare i diritti di tutti noi.