12/12: No alla presunta Green Economy!

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Il 12 Dicembre a La Sapienza, si apre il teatrino accademico della green economy. Da qualche tempo, dalla vittoria di Obama, si sente in giro parlare di rivoluzione verde o green economy. In questo momento in cui la crisi di sistema si rende più evidente, spesso si richiama ad una presunta svolta ecologista dell’economia, come panacea di tutti i mali e portatrice di nuovi opportunità di crescita. Ma di cosa si tratta realmente? I potenti della terra si sono riscoperti dei bravi ecologisti? Eppure accordi sulle emissioni di Co2, nei vari summit internazionali, l’ultimo COOP13 in Polonia lo scorso Novembre, hanno sempre prodotto buchi nell’acqua.

Anche qui da noi molti esponenti istituzionali si stanno riscoprendo fautori della green economy, come Obama che considera energia pulita anche il nucleare! Così se per anni hanno fatto passare gli inceneritori come impianti ad energia rinnovabili, chiamandoli con i nomi più disparati, termovalorizzatori, congestionatori etc etc.oggi considerano energia pulita le centrali a biogas, utili sostituti agli inceneritori, meno impattanti perché più piccoli. Guarda caso in alcune aree agricole compromesse dall’inquinamento (vedi la Campania), come opera di bonifica si propongono aree “no food” dove poter coltivare solo colza magari utile da bruciare proprio in queste piccole centrali. Questo è solo uno dei tanti esempi della presunta rivoluzione verde. Anche il TAV, viene presentata come alternativa all’inquinamento prodotto dall’autotrasporto su gomma.
Anche le centrali Turbogas vengono considerate energia pulita. La Sorgenia da tempo si maschera come azienda “pulita”. In realtà bruciando il gas, anziché il carbone, pensa solo a far profitti, con ricadute negative per la salute di tutti noi. Inoltre a livello europeo si sono inventati i certificati verdi, un mercanteggiamento sulle emissioni di Co2, simile a quello a cui assistiamo ogni volta viene ridiscusso il protocollo di Kyoto. Così chi brucerà con le centrali a biogas, essendo considerati impianti “puliti”, potrà vendere i propri certificati verdi a industrie inquinanti che non intendono diminuire le proprie emissioni. Come dire il business continua, anzi per molti imprenditori il mercato dell’ecologia diventa la nuova frontiera dove investire e fare profitto, tanto a disposizione ci sono tanti soldi pubblici messi a disposizione, con Cip6, agevolazioni fiscali etc. Tanto a peggiorare sarà solo la nostra salute. Non si può pensare di stabilizzare il clima nel quadro economico dato, assecondando cioè la logica del “produrre per produrre” e del “consumare per consumare”. L’unica vera rivoluzione verde è mettere in discussione un modello di produzione. Basta continuare a produrre e ad inquinare per prodotti che nessuno può’ più comprare. E’ ora di cambiare aria!

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