CERRONI PAGACI LA TARES!

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Da Giugliano a Messina, passando per i comuni del Medio Campidano in Sardegna e Rapallo in Liguria. Ovunque in Italia si scende in strada per protestare contro la TARES, la nuova tassa sui rifiuti che va a sostituire la vecchia Tarsu che i cittadini sono tenuti a pagare entro fine Gennaio.

Cifre esorbitanti che fanno ricadere l’intero costo della gestione dei rifiuti sulle famiglie, già gravemente colpite dalla crisi e dalle tasse che aggravano una situazione sempre più invivibile.

Proprio nei giorni in cui anche ai Castelli qualcuno cominciava a protestare e a lamentarsi per lo spropositato importo della nuova tassa, il patron dei rifiuti Manlio Cerroni, signore indiscusso della monnezza laziale e proprietario della discarica di Albano (lo stesso che avrebbe voluto costruire a pochi km da qui il più grande inceneritore d’Europa), viene arrestato insieme a manager delle sue imprese e a politici regionali con accuse pesantissime (traffico di rifiuti, frode in pubbliche forniture, truffa in danno di enti pubblici, falsità ideologica….).

Le indagini che hanno portato agli arresti sono partite proprio dal nostro territorio. Dal 2006 al 2012, infatti, Cerroni & Co, grazie ad una vera e propria truffa hanno fatto pagare ai comuni dei Castelli molto più di quanto avrebbero dovuto per lo smaltimento dei rifiuti nella discarica di Roncigliano (Albano). Semplicemente Cerroni diceva che avrebbe incenerito quei rifiuti a Colleferro, mentre poi la maggior parte dei rifiuti veniva sotterrata ad Albano (i rifiuti che vengono bruciati devono essere pagati al gestore più di quelli buttati in discarica).

Questa vera e propria truffa ha fruttato alle casse delle ditte del ras dei rifiuti oltre 11 milioni di euro in sei anni. 11 milioni di euro rubati alle casse dei comuni e quindi a tutti noi. Altri 8 milioni di euro sarebbero stati indebitamente presi dalla gestione truffaldina del sito di Monti dell’Ortaccio. Per questo la Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 19 milioni di euro dalle casse delle imprese di Cerroni.

Per molti di noi che negli ultimi anni si sono battuti contro l’inceneritore e per la chiusura della discarica di albano tutto ciò non è che una conferma di ciò che da anni denunciamo: chi gestisce i rifiuti lo fa solo ed esclusivamente per trarre un profitto enorme alle spalle dei cittadini e senza alcun rispetto per il territorio e l’ambiente.

Proprio questa gestione truffaldina e criminale oggi ci porta a reclamare che i soldi per lo smaltimento dei rifiuti, le bonifiche dei terreni e delle falde, per l’avvio della differenziata (a quando??), vengano presi dai beni sequestrati a chi in questi anni ha solo distrutto l’ambiente e prosciugato le casse dei comuni dei Castelli e non da chi non riesce neanche ad arrivare a fine mese, colpito com’è da una crisi creata dai tanti Cerroni e dai tanti Fegatelli che dominano l’economia e la politica nostrana.

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