MONTEBOVI: attento a cosa mangi!

Durante la tre giorni di Ops! abbiamo invitato i lavoratori in lotta della Montebovi di Lanuvio che ci hanno raccontato la situazione dell’impresa e i motivi, o i pretesti, che hanno portato la proprietà a mettere in mobilità chi da anni li dentro lavora.

Questo comunicato vuole esprimere la massima solidarietà a chi si sta mobilitando per vedere riconosciuti i propri diritti e descrivere in maniera breve ma puntuale i vari passaggi che hanno portato allo stato attuale.

 

La Montebovi, azienda dolciaria di Lanuvio, per un presunto stato di crisi, ha comunicato con una semplice lettera, all’inizio dell’Ottobre 2012 ,le ferie forzate a 21 lavoratori.

 

Nello stesso periodo l’azienda è stata venduta dall’allora Amministratore Delegato Stefano Montebovi a Fabrizio Coscione, imprenditore romano, già proprietario della Poliservice.

 

Nonostante un aumento della produzione nel mese di Agosto, ai lavoratori è stato omesso il pagamento di quattro mensilità, più la tredicesima.

 

Tutto ciò, avviene senza alcun tavolo ufficiale per la discussione di un piano industriale o di un eventuale stato di crisi. Inoltre, dalle buste paga, il datore di lavoro non risulta più “Montebovi”, bensì “Dolciaria srl”.

 

15 Ottobre. Parte il primo sciopero, al quale aderisce la totalità degli operai.

 

17 Ottobre. Al terzo giorno di sciopero, c’è un primo incontro tra gli operai e i legali dell’azienda. In quella sede i sindacati hanno richiesto la cessazione delle ferie forzate e l’istituzione di una cassa integrazione a rotazione. Inoltre l’azienda è stata sollecitata dai sindacati a rispettare le norme in materia di contratti di lavoro. Tali sollecitazioni non sono state accolte dall’azienda e ciò ha portato al ricorso sull’Art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, per attività antisindacale. La scelta delle persone messe in ferie forzate, non ha seguito i parametri previsti per legge, bensì è avvenuta a pura discrezione ed arbitrarietà del nuovo proprietario dell’azienda.

 

25 Ottobre. Viene formalizzata la procedura di mobilità e lo stato di esubero per 21 dipendenti.

 

30 Ottobre. L’azienda non mantiene l’impegno del pagamento della seconda tranche degli stipendi del mese di Settembre. Solo a fine giornata, in seguito ad un ulteriore sciopero, fa pervenire 8 assegni e in aggiunta un bonifico bancario.

 

Inoltre l’azienda ha attivato le procedure di licenziamento di tre operai, tutti e tre RSU, scatenando una denuncia all’Ispettorato del Lavoro, da cui sono emerse ulteriori irregolarità (circa 70!) riguardo la gestione aziendale. Seguiranno poi vari incontri con il prefetto e in regione, che tuttavia non porteranno ad una risoluzione della vicenda, che rimane in stallo, e nella quale a farne le spese sono, come al solito, i lavoratori.

In questa vicenda è importante ricordare il ruolo assunto dai vigilantes privati da cui il nuovo amministratore delegato dell’azienda si fa eternamente accompagnare. La loro prepotente presenza li vede protagonisti di azioni tutt’altro che ordinarie, come l’affiancare alcuni dipendenti durante il corso delle assemblee permanenti (peraltro sempre svolte in maniera totalmente pacifica).

 

 

11 Gennaio. I lavoratori occupano l’aula consiliare del Comune di Lanuvio. In quella sede il Sindaco Galieti ha lanciato un nuovo appello all’azienda affinchè si apra al piu’ presto un tavolo di confronto tra le parti sociali, la dirigenza di Montebovi e le autorità locali. Al momento Coscioni continua a fregarsene!!!

L’ipotesi più plausibile è che la mala gestione dell’azienda negli ultimi mesi, non sia altro che una copertura per ammortizzare i debiti dell’azienda scaricando tutto sulla testa dei lavoratori.

 

OGNI MATTINA SOSTENIAMO IL PRESIDIO DEI LAVORATORI MONTEBOVI , DAVANTI AI CANCELLI DI VIA NETTUNENSE Km.18,300. OPS C’E’!

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Una risposta a MONTEBOVI: attento a cosa mangi!

  1. paola.liguori scrive:

    Sono la moglie di un operaio specializzato con mansioni di qualità della ditta Ambrosino Commerciale SRL di Via Sannio Napoli, situazione quasi simile alla vicenda Montebovi, circa 30 operai, vero che hanno ottenuto CIGS, ma i problemi sono tanti inerenti a TFR e ultime buste paga, ed intanto Ambrosino lavora in altri siti produttivi indisturbato distribuendo i suoi prodotti senza problemi. Operai italiani che sono diventati carne da macello ,leggi che sembrano tutelare imprese di un certo spessore e non gli operai, immolando tutto su un concetto E’ CRISI, ma crisi per chì? Non certo per loro che muovono i capitali a loro piacimento ed anche in forma legale. Oltre al danno anche la beffa, Questa è l’Italia di oggi e credetemi è una vergogna. Solidarietà a tutti i lavoratori italiani che vivono questo dramma con l’indifferenza di chi ha causato tutto ciò. Saluti

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