Giu’ le mani dai consultori

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Come ogni anno il rientro a settembre ci ha riservato brutte sorprese: la chiusura “temporanea” del consultorio giovani di Genzano di Roma. La notizia è stata divulgata attraverso un avviso della ASL che il 24 agosto ha annunciato la chiusura, senza specificare una data di riapertura, e lo spostamento di tutti i servizi al consultorio già inflazionato di Albano. Questo ennesimo attacco alla sanità pubblica colpisce principalmente la fascia di utenti più sensibile e con meno risorse, ovvero quella dei giovani dai 14 ai 24 anni. Il consultorio, infatti, oltre a offrire servizi quali quello psicologico, ginecologico e di assistenza sociale, era molto attivo sul territorio attraverso corsi di educazione sessuale nelle scuole e offriva un ambiente familiare e intimo così da far sentire chiunque accolto e seguito nel suo percorso spesso difficile dell’adolescenza.

La chiusura di tale centro grava su una situazione già difficile, caratterizzata da strutture incapaci di soddisfare un ampio bacino di richieste sempre in crescita. A questo si accompagnano ngenti tagli al personale delle strutture che implicano licenziamenti e mancati rinnovi delle maggiori figure professionali che sono per questo costrette a coprire lo stesso servizio in più consultori. Tutto ciò rientra all’interno di un piano di riforme che da anni mira allo smantellamento delle strutture pubbliche e che si è particolarmente accanito sui consultori a favore delle strutture private o di grandi centri che offrono un servizio ospedaliero e standardizzato, in un ambiente formale e tutt’altro che accogliente. La chiusura del consultorio di Genzano rappresenta non solo un attacco alla salute pubblica in generale, ma nello specifico alla cura e all’assistenza delle donne. Quello dei castelli romani, infatti, è già un territorio del tutto carente di servizi per la salute delle donne e di assistenza anche nei casi più difficili, come quelli di violenze domestiche. Chiediamo, dunque, non solo l’immediata riapertura del consultorio di Genzano, ma il potenziamento delle risorse sanitarie pubbliche locali adatto a soddisfare le richieste dei cittadini e delle cittadine e l’estensione dei servizi anche a casi più specifici e urgenti, come quello dell’accoglienza di donne vittime di violenza.

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