Quesito truffaldino?

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La giornata del 17 ottobre sarà una data centrale per il percorso referendario che dovrebbe portare al voto sulla riforma costituzionale il 4 dicembre. Ammesso che se tra una settimana il TAR di Roma, riunito in una sessione straordinaria accoglierà il ricorso presentato da M5S e SinistraItaliana contro la Presidenza del Consiglio.

Obiettivo del ricorso è quello di smontare il quesito truffaldino scelto dai Promotori del Referendum. Un testo che cerca l’ammiccamento populista fino all’ultimo, fin dentro la cabina elettorale. Sembra palesarsi sempre di più la difficoltà di questo governo nel portare avanti questa campagna volta a stravolgere le regole del gioco di una già debole democrazia rappresentativa.

Allora tutti i mezzi sono validi. Fino ad arrivare a chiedere ad un popolo stanco dei suoi rappresentanti se è d’accordo con l’idea di ridurne il numero. Chi non lo sarebbe?

Non si presentano in maniera altrettanto esplicita però tutti i limiti che porta con se il resto della riforma. Il premio di maggioranza, il completo scollamento della cittadinanza con quelli che ne dovrebbero essere rappresentanti all’interno del Parlamento e ancora tanto altro.

Per questo e per tanti altri motivi ci mobiliteremo in questa campagna per il NO. Portando avanti però quelle istanze di democrazia dal basso che vedono molti limiti nell’attuale Costituzione Repubblicana.

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