Ci vogliono ancora avvelenare con gli inceneritori

Apprendiamo con sgomento che la Regione Lazio, il Comune di Roma e il Governo hanno deciso di affrontare l’emergenza rifiuti di Roma scaricando sulla popolazione di Colleferro e delle zone limitrofe le conseguenze della loro incapacità e del loro asservimento a quegli interessi politici ed economici che da sempre gestiscono lo smaltimento dei rifiuti, facendo affari d’oro sulla pelle dei cittadini in barba a qualsiasi principio di precauzione ambientale.

Il piano approvato prevede lo smaltimento di circa 220 mila tonnellate di rifiuti romani che verranno bruciati dell’inceneritore di Colleferro.
Nonostante la valle del Sacco sia un territorio martoriato da decenni, i rapporti epidemiologici registrino una situazione drammatica rispetto alla salute dei cittadini, nonostante le inchieste che hanno colpito i gestori degli inceneritori perché veniva bruciato di tutto senza alcun controllo, la scelta del governo della Regione e del comune di Roma è in piena continuità con le politiche precedenti.
Pd e 5 stelle hanno trovato un terreno comune di intesa. Un terreno fatto di soldi pubblici utilizzati, ancora una volta, contro le popolazioni che vengono truffate due volte. Da una parte perché è dai soldi pubblici, quindi dei cittadini che vengono foraggiati progetti dannosi e dall’altra perché gli inceneritori non risolvono nessuna emergenza rifiuti potendo bruciare solo materiali che potrebbero essere riciclati. Ma questo ormai lo sanno anche i sassi.
La città di Roma, che non investe nella raccolta differenziata né in impianti di compostaggio (quelli che realmente servirebbero), esternalizza i suoi fallimenti, riversandoli sulla provincia. La regione Lazio si dimostra complice di queste scelte, incapace, ancora una volta, di tutelare la salute dei suoi cittadini, incapace di elaborare un piano serio, moderno e attento per lo smaltimento dei rifiuti che tenga conto di tutti i suoi territori. Del resto la cosa non stupisce: la regione Lazio è la stessa che ha autorizzato un sito di stoccaggio di rifiuti non a norma (Eco X) ed è dunque diretta responsabile dell’incendio che ha intossicato i cittadini di una vasta area, con tanto di diossina, di fibre d’amianto, di ingenti danni (ovviamente ancora non chiariti) su falde idriche, raccolti agricoli, allevamenti. E dulcis in fundu la scorsa settimana anche un deposito cassonetti dell’AMA ha preso fuoco, sempre in zona Pontina. Un’altra nube tossica, un altro attentato alla nostra salute.

 Come collettivo Ops saremo a fianco degli amici e compagni dell’UGI e siamo pronti a partecipare ad ogni iniziativa che loro e le popolazioni della zona riterranno opportune per contrastare questa decisione, l’ennesimo affronto alla salute e al rispetto dell’ambiente che colpisce non solo Colleferro, ma tutti noi. 

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