Sabato 8 Luglio, in 6000 rifiutano gli inceneritori

Rifiutiamoli. Questo era scritto sullo striscione ad apertura del corteo a Colleferro. Sabato 8 LUGLIO siamo stati in tanti a Rifiutare un ulteriore aggressione alla nostra salute: riaprire gli inceneritori di Colleferro. Oggi questo intendono fare, Regione Lazio in primis. Asfissiare un territorio, Nessun passo invece si sta facendo nella redazione di un piano regionale dei rifiuti realmente basato su differenziata, riuso e riciclo.
L’otto Luglio per questo era importante che la manifestazione a Colleferro riuscisse.
L’otto Luglio E’ emersa in modo dirompente una voglia di decidere sulla propria salute mettendosi in gioco,in prima persona.
C’è voglia di ripensare un modello di sviluppo fallimentare di cui Colleferro ne è un paradigma. Un modello di sviluppo che ha lasciato come eredità soltanto veleni e disoccupazione.
Le 6000 persone di sabato però hanno dimostrato che una strada per rifiutarsi di accettare questa eredità c’è.

COME IL COMUNICATO DEL LANCIO DEL CORTEO RICORDAVA: “Non è l’ennesimo grido di disperazione, ma la rabbia di chi è disposto a tutto pur di invertire la rotta; è la rabbia di una valle che non resterà a guardare di fronte a scelte scellerate, un territorio che si è stancato di aspettare e vuole scegliere il proprio futuro”

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