LA GUERRA AI POVERI

La guerra contro i poveri e’ cominciata da tempo. Lo sgombero di piazza Indipendenza ha voluto ribadirlo ed esplicitarlo anche per chi era più distratto. La crisi economica e il continuo richiamo alla sicurezza contro il terrorismo, sta ridisegnando le nostre città’ in peggio. Libertà di circolazione limitata, controlli preventivi, videosorveglianza, accesso al centro delle città solo per chi ha un certo stile di vita.


I rifugiati, coloro che fuggono da guerra, dittatura e miseria sono all’ultimo posto di questa scala sociale. Sono il bersaglio da dare in pasto a chi oggi si sente frustrato per le difficoltà della crisi. La sicurezza e la lotta al degrado quindi si fa a suon di manganellate a donne e bambini costretti a stare in una piazza al centro di Roma, illudendo che in questo modo staremo meglio. Infatti dopo lo sgombero di piazza Indipendenza, la disoccupazione è calata e la città di Roma è più pulita!!!!

Intanto le istituzioni sono impegnate a fare il gioco del cerino, scordandosi dei principi della Costituzione. Ma d’altronde chi scrisse la Costituzione sapeva bene cosa significasse fuggire da una dittatura che porta a violenze e guerra. Invece oggi la classe politica nostrana, da Di Maio a Salvini, sulle paure vogliono costruire la loro fortuna, come veri e propri sciacalli.

Mentre questo caldo d’agosto sembra non finire mai, un caldo che sembra offuscare sempre più i pensieri, un paio di buone ventate di fresco ci sono state.

La prima viene da Pistoia. Un parroco minacciato da Forza Nuova, la solita feccia fascista, reo di aver detto che il razzismo va cacciato dalla storia. Un parroco che fa’ dell’accoglienza ai più poveri, senza fare distinzione di religione e colore della pelle, la propria missione. Un parroco che ha avuto la sua comunità al suo fianco, nonostante i tanti silenzi della Chiesa, a presidiare una semplice messa durante una domenica d’agosto, per respingere al mittente ogni provocazione razzista. Speriamo che siano sempre di più i parroci come Don Biancalani visto che in molti si sono scordati che Gesù è nato in una mangiatoia perché povero.

La seconda invece viene da Roma. Nonostante tutto sabato 26 Agosto in molte e molti, rifugiati e non, hanno chiesto con determinazione di mettere fine agli sgomberi e iniziare un tavolo per affrontare l’emergenza abitativa. Il corteo si è chiuso con un presidio permanente a Piazza Venezia, finché non si aprirà sul serio un percorso con le istituzioni dove ognuno deve assumersi le proprie responsabilità per ricostruire una città’ aperta e accogliente.
Una città che sappia restare umana e solidale con chi ha più difficoltà e non rimanga piegata tra il malaffare di mafia capitale e l’inadeguatezza della giunta pentastellata della Raggi.

Questa voce è stata pubblicata in comunicati. Contrassegna il permalink.