La memoria dell’antifascismo e della Resistenza per noi è cosa viva!

Sabato 21 Aprile, ore 16.30

Si parte da P.zza Tommaso Frasconi

Per noi il 25 aprile è un giorno di festa. La festa della Liberazione, nella quale ricordiamo che la Resistenza e l’antifascismo riuscirono a sconfiggere il nazifascismo, a liberare il paese dalle truppe tedesche ma anche dalla ventennale dittatura fascista, tutta italiana, per aprire la strada alla democrazia.

Quando celebriamo il 25 aprile ricordiamo l’altissimo tributo pagato dalle nostre zone e dal nostro paese, un territorio sottoposto a bombardamenti duri, a rappresaglie, ma anche un territorio di lotte partigiane, di guerriglia, di sabotaggi.

Pensiamo agli antifascisti che non piegarono la testa e furono uccisi dal fascismo (come Salvatore Buttaroni) o morirono al confino (come Italo Belardi e Tommaso Frasconi); pensiamo ai combattenti nella Resistenza (come Marco Moscato); pensiamo alle vittime delle Fosse Ardeatine (come Ettore Ronconi).

Mentre li ricordiamo non possiamo dimenticare chi ancora oggi muore vittima del fascismo. In un quadro politico sempre più reazionario, in un quadro economico segnato dalla violenza del neoliberismo, il fascismo, infatti, continua a fare vittime. Vittime che cadono in una guerra non dichiarata, ma ugualmente presente: sono persone uccise perché antifasciste; perché di colore in un’Italia sempre più razzista. Attentati, aggressioni razziste, omofobe e fasciste, morti, solo questo è l’estrema destra ancora oggi.

Non ci interessa la memoria che si fa vuota e ripetitiva liturgia, medaglietta da attaccare al petto, rituale vuoto. La memoria che ci piace coltivare è quella che annoda i fili fra passato e presente, che spinge al cambiamento e alla partecipazione attiva. La memoria dell’antifascismo e della Resistenza per noi è cosa viva!

Per questo ci riprendiamo le nostre strade, le strade del paese in cui viviamo e in cui ogni giorno cerchiamo di costruire una società solidale, giusta, aperta e multiculturale. E mentre scendiamo in corteo non ricorderemo solo i combattenti e le vittime civili della guerra di Liberazione di ieri, ma anche chi da 15 anni a questa parte è stato ucciso dal neo-nazifascismo e dal razzismo. Vorrebbero far cadere i loro nomi nell’oblio, ma noi non permetteremo che muoiano due volte, nell’indifferenza generale. Anche dal loro ricordo passa il nostro percorso di liberazione.

Questo 25 Aprile lo dedichiamo a loro:

Davide Cesare, Milano, 17.03.2003

Fabio Tomaselli, Bolzano, 30.11.2003

Renato Biagetti, Focene, 28.08.2006

Nicola Tommasoli, Verona, 05.05.2008

Abba W. Guibre, Milano, 14.08.2008

Samb Modou e Diop Mior, Firenze, 13.12.2011

Alberto Bonanni, Roma, 07.12.2014

Roberto Pantic, Bergamo, 03.05.2015

Emmanuel Chidi Namdi, Fermo, 06.07.2016

Idy Diene, Firenze, 05.03.2018

UCCISI DAL FASCISMO E DAL RAZZISMO. GLI ASSASSINI SONO TUTTI ITALIANI.

 

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