INIZIA OGGI IL PROCESSO A CERRONI

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Il 5 Giugno si apre il processo a Cerroni e ai suoi compari. Le accuse sono quelle di aver sottratto soldi pubblici ai Comuni, di aver inquinato terre e acque e di essere stati al comando di un sistema corrotto. Sembrerebbe che la giustizia finalmente faccia il suo corso. Noi di questo, non ne siamo proprio sicuri. Molte sono le responsabilità anche dei vari governi locali, sia di centrodestra che di centrosinistra, che in Cerroni hanno sempre creduto, facendosi aiutare nelle campagne elettorali per poi ricompensarlo lasciandolo come monopolista della gestione rifiuti nel Lazio. Noi vorremmo che quello che si aprirà il 5 Giugno non sia un processo farsa, dove si condanna un ultra- ottantenne, dicendo che era lui l’anima nera e poi ricominciare con la stessa musica, come se nulla fosse accaduto. La vicenda Cerroni dimostra come gli interessi privati, in accordo con la politica, vogliono mettere le mani sul business dei servizi pubblici locali.

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Chi ha inquinato deve pagare!

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BASTA AUSTERITA’! BASTA PRIVATIZZAZIONI! ACQUA, TERRA, LAVORO, REDDITO, CASA, BENI COMUNI, DIRITTI SOCIALI E DEMOCRAZIA IN ITALIA E IN EUROPA

cropped-Banner_17_maggioA distanza di 3 anni dalla vittoria referendaria del 2011, quando milioni di persone votarono contro la privatizzazione dell’acqua e contro le ricette neoliberiste, ci viene ancora riproposta la formula del “privato è bello”, come unica via di uscita allo stato di crisi in cui viviamo. Continua a leggere

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Ancora un’ aggressione fascista. Ai castelli non si passa

Stamane, 14/04/14, uno studente del liceo “Cicerone” di Frascati è stato vittima dell’ennesima aggressione fascista, condotta con l’ormai consueta vigliaccheria propria dei militanti di estrema destra.

Il tutto è accaduto nella prima mattinata, mentre lo studente si accingeva ad entrare a scuola. All’entrata è stato fermato da un gruppo di dieci neofascisti, riconducibili a “blocco studentesco”, i quali lo hanno aggredito fisicamente e verbalmente. Il compagno, con intelligenza, non è caduto nella becera e vigliacca  provocazione, lasciando i dieci neofascisti nella loro bassezza. Per le percosse subite al volto, lo studente si è recato al pronto soccorso, dove gli sono stati prescritti sette giorni di prognosi.

E’ evidente la connessione tra quanto accaduto ed il fatto che lo studente, appartenente al collettivo studentesco del Cicerone, insieme ad altri collettivi studenteschi dispiegati sul territorio dei Castelli Romani e a varie realtà presenti sul medesimo territorio, stesse portando avanti la costruzione della giornata del 24 Aprile;  una giornata costruita dal basso che metterà al centro, proprio alla vigilia dell’anniversario della Liberazione italiana dal Nazifascismo, la determinazione nel negare qualsiasi forma di legittimità a chi si fa portatore di ideali ispirati a vecchi e nuovi fascismi.

Siamo complici e solidali con il compagno vittima dell’aggressione, con il collettivo del liceo Cicerone e con gli studenti dello stesso liceo, cui già la sola presenza di gruppetti neofascisti davanti la scuola reca un’offesa ingiustificabile.

A chi si fa autore di queste azioni vigliacche non resta che la nostra determinazione nel negargli ogni spazio, fisico,politico- sociale e culturale. Non ci lasciamo intimidire da queste sterili aggressioni, che non fanno altro se non evidenziare una continuità tra il nuovo fascismo e quello vecchio, confermando l’incapacità inerente a qualsivoglia ambito dei suddetti neofascisti. Ai Castelli Romani non si passa.

Uniti nella lotta e nell’Ideale Antifascista – Occupazioni Precar* Student*

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Fermare il biocidio,risarcire chi finora ha pagato a livello sociale ed economico

Dopo gli arresti di Gennaio del re dei rifiuti di Roma, l’avv. Cerroni, la domanda sorge spontanea, dove stanno andando i nostri rifiuti? Gli impianti di Cerroni sono sotto sequestro, ma a colpi di ordinanze si sta continuando a sversare rifiuti non trattati dentro le sue discariche. Il Prefetto tra Febbraio e Marzo ha emesso per interdittiva antimafia il divieto di utilizzo degli impianti Co.la.ri, a loro volta superate dalle ordinanze dei sindaci. Prima il Sindaco di Roma Marino e poi il Sindaco di Albano Marini, hanno emesso ordinanze dove ordinano alle ditte di servizio raccolta rifiuti di continuare ad utilizzare gli impianti di Cerroni. Tutto questo svela quanto le azioni delle amministrazioni pubbliche non abbiano alcuna capacità di iniziativa autonoma e indipendente. Cerroni era il capo incontrastato di un sistema . Oggi i protagonisti di quel sistema fortunatamente sono inchiodati alle loro responsabilità per i danni economici e ambientali provocati ai nostri territori. Eppure continuano a condizionare le azioni delle amministrazioni pubbliche in barba ad ogni norma a difesa della salute pubblica. Cerroni, a fine marzo, dai domiciliari ha addirittura inviato una lettera all’Ama  invitandola a saldare quanto gli deve altrimenti avrebbe chiuso lui gli impianti di Malagrotta e Rocca Cencia. Come dire, il ricatto continua.

La Regione Lazio ancora non ha predisposto un nuovo piano regionale dei rifiuti. Intanto Zingaretti ha regalato una bella ordinanza dove permette a LazioAmbiente di continuare a sversare i “rifiuti tal quale”, quindi non trattati, nella discarica di Colle Fagiolara, nella Valle del Sacco.

Sul nostro territorio ancora stenta a partire la raccolta differenziata. Anzi all’orizzonte si intravede un nuovo commissariamento con requisizione degli impianti della Colari. Così tutto proseguirà come prima con la sola differenza che al posto di Cerroni ci sarà un nuovo Commissario.

Questa strada già intrapresa da diversi anni ormai, ha solo prodotto un sperpero di denaro pubblico, due Commissari sotto indagine, Marrazzo e Sottile ma soluzioni zero in tema di tutela ambientale.

Il fallimento di queste decisioni furono segnalate anche dalla Corte dei Conti verso la fine del 2007.

Nel Lazio già dal 2000 al 2004 furono spesi 3.171.593 euro, per consulenze e nuovi impianti. Inoltre la Corte dei Conti rilevò, entrando nel merito della gestione integrata,  che «la riduzione della produzione dei rifiuti è stata spesso ignorata e comunque mai ritenuta come strategia prioritaria» e al tempo stesso ricordò che negli anni di commissariamento «il gap nella percentuale della raccolta differenziata con la media nazionale si è addirittura aggravato, e questo nonostante il profluvio di risorse dedicate allo sviluppo della stessa».

Ancora una volta si confermano come uniche soluzioni possibili per uscire da questo sistema speculativo, le proposte nate dal basso dai movimenti ambientali contro discariche e inceneritori. Gestione pubblica partecipata, riduzione, riuso e riciclo, chiusura e bonifica delle discariche, raccolta differenziata porta a porta. Basta impianti che bruciano rifiuti,  che siano inceneritori o impianti biogas. Fermare il biocidio subìto dei territori del Lazio, risarcire chi finora ha pagato a livello sociale ed economico.
Solo su questi assi potrà muoversi un vero piano regionale dei rifiuti in grado di tutelare salute e ambiente.

 

Per questo continueremo a batterci!

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O.P.S. E RADIO DEFAULT PRESENTANO EXPROPRIO TOUR

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Mercoledi 9 aprile, durante il consueto appuntamento con O.P.S. Connecting Fights, la trasmissione a cura di Occupazioni Precari Studenti in onda su www.radiodefault.it, ospiteremo la terza tappa dell’EXPROPRIO TOUR che la rete di Communia sta portando in giro per l’Italia per raccontare quali verità si celino dietro EXPO 2015.
Di seguito l’articolo che presenta l’iniziativa che potete trovare su www.communianet.org
Potete ascoltarci in diretta su www.radiodefault.it dalle 19 o raggiungerci nella sede della radio in Via F.Guidobaldi, 56 – Genzano di Roma.

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DIFENDERE IL PROPRIO TERRITORIO NON E’ TERRORISMO!ADRIANO E GIANLUCA LIBERI SUBITO!

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Non passa giorno che per le strade non si respiri lo stesso malessere. La crisi, le tasse, la disoccupazione, i soliti noti che rubano e mangiano alle nostre spalle. Bisognerebbe ribellarsi! Ci vorrebbe una rivoluzione! Basta farsi mettere i piedi in testa!

Sembrerebbe a tutti così semplice. Se il popolo è affamato, è giusto ribellarsi ai governanti. Facile a dirsi, difficile a farsi.

 Forse a volte non ce ne accorgiamo, eppure ogni giorno in tante strade e piazze d’Italia e del mondo, sono in molti a non rassegnarsi. A immaginare ancora una società più giusta, più uguale dove il diritto al reddito, alla scuola, alla salute e ad un ambiente pulito siano prioritari per soddisfare i bisogni di tutti.

 Però oggi a chi occupa una casa perché la banca gliela ha portata via, a chi si oppone alle grandi opere inutili per difendere l’ambiente, a chi non vuole vedere privatizzata la propria scuola, si risponde con criminalizzazione e repressione.

 In molte battaglie a difesa dell’ambiente  sono scattate accuse di terrorismo e sono stati rispolverati vecchi reati introdotti durante il regime fascista. È successo in Val Susa e purtroppo è successo anche qui da noi ai Castelli romani.

 Accuse spesso servite a nascondere ben altre magagne. In Val Susa l’infiltrazione mafiosa negli appalti della Tav sembrerebbe confermata da più fonti. Qui da noi invece sono stati arrestati i padroni (Cerroni) e i gestori (Siciliano) della discarica di Roncigliano, per truffa. Oltre ad aver inquinato le nostre terre e le nostre acque, hanno pure rubato soldi ai nostri Comuni per sovra fatturazione.

 Per qualcuno però il pericolo per il nostro territorio è una presunta cellula anarco-insurrezionalista, composta da due ragazzi, uno di Albano, Adriano, l’altro di Frascati, Gianluca. Accusati di ben 13 attentati, da settembre si trovano in regime di alta sicurezza, uno nel carcere di Ferrara, l’altro in quello di Alessandria.L’imputazione del 270bis permette di tenerli incarcerati preventivamente e in un regime di isolamento che li tiene lontani dal resto dei detenuti. Tra le accuse, un azione di sabotaggio presso la discarica di Roncigliano, dove la puzza di monnezza si mischia con quella del malaffare, come le cronache dei mesi scorsi hanno confermato.

 IL 26 Marzo questi due ragazzi, si troveranno ad affrontare un udienza preliminare a porte chiuse, come i mafiosi più pericolosi.

Questa storia conferma come anche ai Castelli romani, come in altre parti d’Italia, il diritto alla resistenza vuole essere messo sotto processo.

Liberi tutti, le lotte non si arrestano!

AMIC* E COMPAGN* DI ADRIANO E GIANLUCA

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La bomba ecologica della discarica di Cerroni sta esplodendo

Continuano ad arrivare segnali allarmanti dalla discarica di Roncigliano. Nei giorni scorsi diversi cittadini dei quartieri circostanti alla discarica, si sono dati appuntamento davanti i cancelli della discarica, anche in orari notturni, per la forte puzza. Ci sono stati anche dei ricoveri presso il pronto soccorso di Albano. La bomba ecologica della discarica di Cerroni sta esplodendo.
Eppure le indagini della Procura di Roma hanno riconosciuto Cerroni e la sua banda protagonisti  di un disegno criminoso. Mentre incassavano illegittimamente tanti milioni di euro dai Comuni del nostro territorio intanto avvelenavano le falde e i terreni circostanti la via ardeatina. A conferma di ciò, lo studio ERAS dello scorso Aprile segnala un aumento delle patologie tumorali nelle prossimità delle discariche di tutto il Lazio, l’Arpa, da quando sono scattate le manette a Cerroni e co.,  sforna analisi allarmanti sulle falde acquifere, ormai ricche di piombo, manganese e altre schifezze.
Intanto a fine Febbraio è stato trasformato in legge il decreto Destinazione Italia.Un ulteriore regalo a coloro che in questi anni in nome del profitto ci hanno avvelenato. Infatti saranno previsti ulteriori fondi pubblici da destinare alle bonifiche che potranno esser richiesti dagli stessi che hanno inquinato. Cosa significa? Un condono mascherato, eviterà condanne per reati ambientali e a pagare per le bonifiche saremo sempre noi e non chi ha inquinato. Cerroni, per le discariche laziali e la Camorra per la Terra dei Fuochi ringrazieranno.
Si vuole nuovamente nascondere la realtà dei fatti. Quello perpetrato in questi anni è stato un vero e proprio Biocidio, ovvero il saccheggio delle nostre terre, delle nostre acque, della nostra salute, della nostra vita. I responsabili sono stati cricche di imprenditori e politicanti, mentre Cerroni finanziava campagne elettorali, poteva continuare indisturbato a spremere i Comuni con fatture gonfiate perché padrone indiscusso delle discariche nel Lazio. Altro che differenziata, il sistema puntava a mantenere in vita discariche e realizzare inceneritori, con questa ricetta si prendevano soldi pubblici e si facevano indebitare gli enti pubblici.
Poi ci dicono che mancano i soldi per la sanità pubblica!
Eppure in questi anni a essere criminalizzati, addirittura tacciati di terrorismo sono stati coloro che hanno riempito le strade e le piazze dei nostri paesi, coloro che hanno da subito denunciato chi stava speculando e avvelenando.
Dato che oggi un pezzo di verità sta venendo fuori chiediamo da subito:
– verità e giustizia per chi è stato criminalizzato o imprigionato solo perché ha difeso il proprio territorio;
– la costituzione dei Comuni dei Castelli romani come parte civile e chiedere la restituzione dei soldi non dovuti a Cerroni;
– lo stop immediato del Decreto Clini che permette ancora di sversare i rifiuti di Roma nella discarica di Roncigliano;
– la bonifica dell’area della discarica di Roncigliano a spese della Pontina ambiente;
Gianluca e Adriano Liberi
Stop Biocidio – Fuori i profitti dai nostri territori
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22 Febbraio – Giornata di mobilitazione nazionale NO TAV

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22 Febbraio – giornata di mobilitazione nazionale NO TAV

Il 9 dicembre scorso sono stati arrestati Claudio, Mattia, Niccolò e Chiara in un’operazione repressiva contro il movimento No Tav, con l’accusa di aver partecipato ad una iniziativa in Clarea, che avrebbe recato danni ad alcuni mezzi e strutture del cantiere che sta devastando il territorio della Val Susa. Dopo un periodo nel carcere torinese sono stati trasferiti nelle celle di alta sicurezza di Alessandria (Nicolò e Mattia), Ferrara (Claudio) e Roma (Chiara). Una delle imputazioni è quella di associazione sovversiva con finalità di terrorismo che, come tutti/e ricordiamo, risale al periodo fascista e che sempre più spesso viene usata per colpire e incarcerare preventivamente. Da tempo la lotta in Val Susa ha insegnato la necessità dell’azione diretta in difesa del proprio territorio, scavalcando ogni rappresentanza politica e destando anche per questo preoccupazione nelle fila del governo che gioca proprio a criminalizzare un intero movimento, con la complicità spietata dei mass-media. La repressione in Valle deve servire da esempio per chi nei propri territori si oppone a inceneritori, discariche, grandi opere, licenziamenti e tagli, basi militari. L’unica opposizione possibile è quella che grida a gran voce, quella che rimanda a tecnici e specialisti che presentano numeri e perizie per ottenere consensi o quella che si pratica nei confini della “legalità”. Quando un movimento mette in gioco la propria forza e si dimostra catalizzatore di pratiche e attitudini differenti, arriva il manganello, il gas lacrimogeno, la militarizzazione del territorio e, quando tutto ciò ancora non basta a fermare una lotta che non conosce frontiere, arriva il carcere e l’alta sicurezza. Claudio, in particolare, dopo il trasferimento nell’As2 di Ferrara, si trova in isolamento in una sezione che per definizione è già di isolamento, data l’impossibilità di convivere con gli/le altri/e detenuti/e; lo stesso trattamento era stato riservato anche a Chiara, anche se dopo ventiquattro ore le è stata data la possibilità di fare socialità con le altre detenute, tutt’ora non può ricevere visite se non dei familiari; Nicolò e Mattia, avendo il divieto di incontro, si alternano nell’ora d’aria che per questo viene loro dimezzata. Come hanno scritto i familiari dei quattro compagni in un appello: “I nostri figli, fratelli, sorelle hanno sempre avuto rispetto della vita degli altri. Sono persone generose, hanno idee, vogliono un mondo migliore e lottano per averlo. Si sono battuti contro ogni forma di razzismo, denunciando gli orrori nei Cie, per cui oggi ci si indigna, prima ancora che li scoprissero organi di stampa e opinione pubblica. Hanno creato spazi e momenti di confronto. Hanno scelto di difendere la vita di un territorio, non di terrorizzarne la popolazione.” La lotta della Val Susa non si arresta tra quelle montagne, perché il Tav è dappertutto, perché le merci viaggiano già ad alta velocità e quei treni insieme ad esse portano sfruttamento su tutto il pianeta. Il controllo capillare, la sorveglianza e soprattutto la repressione non fermeranno chi difende con ogni mezzo la propria terra da devastazione e nocività, anzi verrà combattuta attraverso il supporto e la solidarietà, perché anche quello che chiamano “ordine pubblico” è solo l’interesse a mantenere saldo e al sicuro il privilegio economico di pochi.

Il 22 febbraio sarà una giornata per contrastare la violenza dello Stato, la calunnia dei suoi mass-media e per la libertà della Val Susa, dalle mafie, dai potenti e dai militari; contro la continua tortura giuridica che colpisce quella lotta e per gridare, ognuno con i propri mezzi.

CLAUDIO MATTIA NICCOLO’ CHIARA LIBERI SUBITO.

In solidarietà con tutti/e i/le No Tav imputati e indagati.

Sabato 22 febbraio dalle 16.00 in via monte bianco in ricordo di Valerio Verbano

Domenica 23 febbraio
 dalle 15.00 al pratone in fondo a via Bartolo Longo per un saluto a Chiara

Oggi come ieri, Terrorista è lo Stato!

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Le lotte sociali non si arrestano. Liber* tutt*

La mattina del 13 Febbraio abbiamo avuto l’ennesima conferma di come viene gestito dalle forze dell’ordine e dai poteri alti il dissenso verso le gravi ingiustizie sociali che colpiscono il paese. Il diniego verso una politica scellerata, troppo impegnata a far tornare i conti e mai così distante dalle persone che subiscono ogni giorno i capricci dei palazzi del potere, ha come unica risposta la repressione, esplicitata in tutte le sue forme.

 E’ così che abbiamo appreso con rabbia la notizia di 17 provvedimenti repressivi, tra cui 7 arresti, che vanno a colpire molto duramente una parte di chi lo scorso 31 ottobre proseguiva un percorso di lotta politica, cercando di riportare al centro del dibattito temi fondamentali, troppo spesso dimenticati, o a guardar meglio, volutamente accantonati da chi su tali temi trae i propri profitti e continua a speculare, o anche, più semplicemente, non ha alcuna risposta credibile da dare.

Non solo non accettiamo le risposte repressive, ma ancor di meno sopportiamo gli sbeffeggiamenti che dietro queste si nascondono. Leggiamo infatti di capi d’imputazione assurdi, come ad esempio quello di “rapina pluriaggravata”. Ribadiamo, e continueremo sempre a farlo, che di rapina si tratta effettivamente, ma non da parte di chi cerca di riprendersi la dignità che gli è stata ingiustamente sottratta. La vera rapina la compie chi ogni giorno devasta i territori, specula su di essi e su chi vi abita e li vive; la vera rapina è portata avanti da chi quotidianamente tenta di privatizzare quel poco di pubblico che ancora c’è rimasto; la rapina degna di questo nome è di chi continua a cercare ad ogni costo il profitto, senza scrupolo alcuno.

Esprimiamo pertanto piena solidarietà e complicità ai 17 attivisti colpiti da tali misure repressive.

Continuerete a trovarci sempre per le strade, pronti a difendere le nostre vite e la nostra dignità.

OCCUPAZIONI  PRECAR*  STUDENT*

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ALBANO 10/02/2014:LA STORIA NON SI CANCELLA. CONTRO FASCISMO E REVISIONISMO!

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Lunedì 10 febbraio noi, le antifasciste e gli antifascisti dei Castelli Romani, siamo scesi nuovamente in piazza per contestare l’ennesima provocazione nazifascista sul nostro territorio, andata in scena ad Albano con il sostegno e la protezione delle forze dell’ordine.

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IN DIRETTA DALLE STRADE ★ SABATO 8 FEBBRAIO A GENZANO ★ AMA LA MUSICA///ODIA IL FASCISMO

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A tre mesi dalla rivolta di Albano, quando migliaia di persone scesero per le strade di Albano per impedire il raduno nazi-fascista per il funerale di Priebke, lanciamo questa giornata di contro-informazione e di musica autoprodotta.

Una giornata per raccontare il 15 Ottobre scorso dove si è impedito di far nascere una nuova Predappio, dove le forze dell’ordine hanno coperto e aiutato i neo-fascisti arrivati un po’ da tutta Italia, dove più volte è stato aggredito il presidio spontaneo antifascista, prima dai neo-fascisti e infine dalla celere.

Una giornata per ribadire come l’antifascismo non sia una questione di opposti estremismi, ma una pratica quotidiana per impedire che intolleranza, razzismo, sessismo e omofobia prendano il sopravvento.

Una giornata per ribaltare quanto la magistratura vorrebbe far credere, ovvero che gli aggressori e i violenti erano gli antifascisti.

Una giornata per rispedire al mittente l’aggressione subita da un NOSTRO AMICO, COMPAGNO, FRATELLO davanti la redazione di Radio Default.

E’ con la paura che vogliono zittirci. Con l’entusiasmo con cui ogni giorno siamo nelle strade, risponderemo.

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CERRONI PAGACI LA TARES!

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Da Giugliano a Messina, passando per i comuni del Medio Campidano in Sardegna e Rapallo in Liguria. Ovunque in Italia si scende in strada per protestare contro la TARES, la nuova tassa sui rifiuti che va a sostituire la vecchia Tarsu che i cittadini sono tenuti a pagare entro fine Gennaio.

Cifre esorbitanti che fanno ricadere l’intero costo della gestione dei rifiuti sulle famiglie, già gravemente colpite dalla crisi e dalle tasse che aggravano una situazione sempre più invivibile. Continua a leggere

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Arresto di Cerroni & Co: la gestione criminale del ciclo dei rifiuti non si ferma. E noi neanche. E ORA DI CAMBIARE ARIA!

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Mesi fa, ad ottobre, durante l’ultimo corteo No inc ad Albano scrivemmo sui nostri volantini e locandine PUZZACHEACCORA.
Dopo pochi mesi sentiamo questa puzza farsi più forte e oggi, anche chi ancora aveva qualche dubbio, la comincia a sentire. Inquinamento, corruzione, ruberie.Cerroni finalmente viene riconosciuto a capo di una cupola, insieme ai fedelissimi Rando, Fegatelli, Giovi, rei di aver costituito una associazione a delinquere per traffico di rifiuti.

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Aggressione fascista a Genzano. FUORI I FASCISTI DAI NOSTRI TERRITORI!

ZONA ANTIFA

 

Sabato 28 Dicembre intorno alle 23 Genzano ha assistito all’ennesima aggressione fascista, stavolta ai danni di un ragazzo del paese da sempre attivo nel nostro territorio per il riconoscimento dei diritti dei migranti e nelle campagne in difesa dell’ambiente.

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